Poeta latino cristiano. Le notizie relative alla sua vita sono ricavate dalla
prefazione che il poeta scrisse per la sua opera: di illustre famiglia spagnola,
si dedicò agli studi di retorica e di giurisprudenza; esercitò
l'avvocatura e ricoprì importanti cariche amministrative in provincia. Fu
chiamato a corte dall'imperatore Teodosio. Nel 405, rinunciò agli onori
mondani per dedicarsi completamente alla poesia religiosa, di cui intendeva
servirsi come strumento per difendere la Chiesa cristiana cattolica contro le
eresie e il paganesimo. A tal fine, compose una serie di trattati poetici, in
cui all'ispirazione lirica dettata dal Cristianesimo eroico alternava lunghe
discussioni sui dogmi cristiani fissati nel Concilio di Nicea. Nel
corpus
delle sue opere si annoverano l'
Apotheosis, in cui difese il dogma
della Trinità e dell'incarnazione di Cristo; l'
Hamartigenia,
sull'origine del peccato e del male; i due libri
Contra Symmachum, nei
quali attaccò il politeismo pagano e chiese la distruzione dell'Ara della
Vittoria, confutando le argomentazioni di Simmaco a difesa del paganesimo.
Compose il primo poema allegorico cristiano, la
Psychomachia, in cui
descrisse la lotta della Fede e della Virtù contro l'idolatria e i suoi
vizi nell'anima dell'uomo; l'opera godette nel Medioevo di notevole fortuna.
P. scrisse inoltre il
Dittochaeon, rappresentazione e spiegazione
di 49 scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, e lo
Hexaemeron, di cui
conosciamo soltanto il titolo. Tra le altre opere, il
Liber Cathemerinon,
una raccolta di 12 canti liturgici, sei relativi ai momenti della giornata e sei
celebranti usanze e festività cattoliche, e il
Peristephanon Liber
(le Corone), composto di 14 carmi, cinque dedicati a martiri spagnoli, cinque a
martiri romani e quattro a martiri di diverse nazionalità. Il testo, che
si serve della forma della lirica classica e attinge alla tradizione popolare
ecclesiastica, rappresenta una delle più illustri opere della poesia
latina cristiana, e ad esso si deve il perpetuarsi della celebrazione dei
martiri, sia come devozione religiosa sia come rappresentazione artistica (n.
Calahorra o Saragozza 348-410 circa).